martedì 22 febbraio 2011

Jonestown, il più grande suicidio di massa della storia

Era il 18 novembre del 1978 quando i 912 seguaci della setta del «Tempio del Popolo» si tolsero la vita


Il 18 novembre 1978, 912 persone, seguaci della congregazione religiosa del «Tempio del Popolo», si suicidarono in massa nella loro comune di Jonestown, nella giungla della Guyana, bevendo un cocktail al cianuro, secondo gli ordini del loro capo, il reverendo Jim Jones.


nella foto :Jim Jones
Nonostante le lusinghiere opinioni di molti personaggi importanti, però, Jones, verso la metà degli anni Settanta, cominciò a dare segni di squilibrio: si credeva la reincarnazione di Cristo e Lenin insieme, diceva di essere in grado di compiere miracoli e le prime voci di molestie sessuali nei confronti di alcuni adepti cominciarono a diffondersi.

nella foto:Il trono in legno dal quale Jones teneva i suoi discorsi politico-religiosi: sopra un cartello con la scritta "Chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo".

Messo sotto accusa da più parti e sentendosi braccato, Jones prese segretamente accordi con il governo della Guyana per ottenere alcuni lotti dei terreno nella giungla: così, nell’estate del 1977, più di mille persone si trasferirono nella nuova «terra promessa» e diedero vita a Jonestown, la comune della setta del Tempio del Popolo.

Ben presto, però, iniziarono primi problemi: i familiari dei seguaci della setta cominciarono a rivolgersi alla polizia per far tornare a casa i loro congiunti, mentre indagini giudiziarie scoprirono frodi fiscali e addirittura torture e sequestri di persona all’interno della congregazione. In seguito alle varie indagini, nel 1978, il deputato californiano Leo Ryan si recò in visita a Jonestown insieme a un gruppo di giornalisti per verificare cosa accadesse realmente nella comunità: il politico, però, venne ucciso da un seguace della setta su ordine di Jones, insieme ad altre quattro persone, durante una sparatoria mentre cercavano di ripartire dall’aeroporto con alcuni adepti che erano stati costretti a partire per la Guyana.

Fu a questo punto che qualcosa si ruppe: il reverendo Jones, convinto che la Chiesa, il governo e la Cia volessero distruggerli, salì sull’altare e ordinò ai fedeli «il supremo sacrificio per la religione e il comunismo» e per «difendersi dall’imminente invasione delle forze del Male». Centinaia di persone bevvero un cocktail al cianuro, facendo la fila davanti a un enorme bidone pieno di cianuro. Jones aspettò che tutti esalassero il loro ultimo respiro e si sparò un colpo di pistola alla tempia: attorno a lui rimasero i cadaveri di 911 persone, il più grande suicidio di massa nella storia.

nella foto:Il corpo di Jones che si sparo un colpo di pistola alla tempia.

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