lunedì 29 novembre 2010

ATTENZIONE!!! SCIE CHIMICHE & E PROBLEMI CAUSATI....



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DIMENSIONE X:INDAGINE NEL MISTERO

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affrontera il tema delle Scie Chimiche e i problemi ad esse legati








Ospiti della puntata Giorgio Pattera,Tom Bosco e Cristian Rossi.


Teoria del complotto sulle scie chimiche
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Scie che sarebbero compatibili con le scie chimiche descritte dai sostenitori di questa teoria
La teoria del complotto sulle scie chimiche (inglese: chemtrails) sostiene che alcune normali scie di condensazione visibili nell'atmosfera terrestre sarebbero presunti agenti biologici o chimici, spruzzati ad alte altitudini da ipotetiche apparecchiature montate su aerei, come parte di un presunto complotto globale portato avanti da attori misteriosi per motivi sconosciuti. Vi sono numerose versioni della teoria, che propongono le ipotesi complottistiche più diverse; nessuna di esse ha mai portato prove oggettive a supporto delle asserzioni personali dei loro vari fautori.
Tale teoria del complotto non ha mai trovato alcun credito nell'ambito della comunità scientifica, in quanto risulta totalmente priva di riscontri oggettivi; le scie che i sostenitori della teoria identificano come ipotetiche "scie chimiche" sono in realtà normali scie di condensazione (inglese: contrails), che in determinate condizioni atmosferiche assumono un aspetto inconsueto.
Il diffondersi di questa teoria complottista nel mondo attraverso i mass media e in particolare Internet ha fatto sì che diversi Enti governativi abbiano ricevuto richieste da molte persone che chiedevano spiegazioni in merito a queste presunte scie chimiche.
Gli stessi Enti governativi e la comunità scientifica hanno ripetutamente dimostrato l'assoluta inconsistenza di tali ipotesi del complotto delle scie chimiche.
L'aeronautica militare degli Stati Uniti ha affermato che la teoria è una bufala riconosciuta come tale da molte università e organizzazioni scientifiche e dai maggiori mezzi di comunicazione. Il Department for Environment, Food and Rural Affairs britannico ha sottolineato che le "scie chimiche" non sono un fenomeno riconosciuto dalla scienza. Il Government House Leader canadese ha affermato che "scie chimiche" è solo un'espressione popolare e che non esiste alcuna prova che supporti la loro esistenza . Analoghe risposte sono state date dai diversi governi italiani alle relative interrogazioni parlamentari oltre che da piloti ed esperti meteo. Riviste e programmi di divulgazione scientifica hanno definito la teoria una bufala.
Il supposto rilascio di scie chimiche non deve essere confuso con la tecnica detta cloud seeding (inseminazione delle nubi), che consiste nello spargere ioduro d'argento nelle nubi per stimolare le precipitazioni piovose.

Indice
1 Origine della teoria e ipotesi sulle caratteristiche delle presunte scie chimiche
1.1 Il presunto fenomeno in Italia
2 Caratteristiche delle scie di condensazione
3 Analisi scientifiche sulla presunta esistenza delle scie chimiche
4 Fenomeni simili
5 Interrogazioni parlamentari
6 Note
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
8.1 Spiegazioni scientifiche
8.2 A favore della teoria
8.3 Contro la teoria
Origine della teoria e ipotesi sulle caratteristiche delle presunte scie chimiche


Alcune scie di condensazione, che secondo i sostenitori di tale teoria sarebbero ipotetiche "scie chimiche"
La teoria del complotto delle scie chimiche cominciò a diffondersi nel 1996, quando l'aeronautica militare statunitense fu accusata di "irrorare" le popolazioni con ipotetiche e misteriose sostanze, generando delle scie inusuali. L'Air Force rispose che questa accusa era una palese bufala, alimentata in parte dalle citazioni di un testo redatto nell'istituto universitario dell'Air Force intitolato Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025. Quel documento fu presentato in risposta alla richiesta dei militari di delineare le future strategie di modifiche del sistema climatico al fine di mantenere il predominio USA nell'anno 2025, e questo come fittizia rappresentazione di future situazioni e scenari. In seguito l'Air Force chiarì che tale documento non rifletteva le attuali politiche e pratiche militari, e che non è in corso alcun esperimento di modifica del clima, né è presente nei programmi futuri dell'Air Force.
Stessa datazione (seconda metà degli anni novanta) è data anche da altre fonti. Dalla seconda metà degli anni Novanta, la teoria del complotto delle scie chimiche trovò eco mediatica su alcuni programmi televisivi, radiofonici e su pubblicazioni riguardanti il cospirazionismo, arrivando perfino ad essere citato in interrogazioni parlamentari in diversi paesi, come l'Italia.
I sostenitori di queste teorie sottolineano generalmente che a loro dire le ipotetiche chemtrails apparirebbero diverse dalle normali scie di condensazione, delle quali - sempre a loro dire - non avrebbero la consistenza e le proprietà note. In particolare, le scie chimiche tenderebbero secondo loro a persistere più a lungo, allargandosi pian piano invece di scomparire. Generalmente, essi ritengono che siano formate da sostanze chimiche (anche di tipo biologico), rilasciate su aree popolate per qualche motivo complottistico. La motivazione più di frequente ipotizzata è il tentativo di presunte modificazioni climatiche. Altre motivazioni ipotizzate chiamano variamente e disordinatamente in causa una pletora di altre ipotesi eterogenee e mal definite, come presunti esperimenti governativi o militari, attacchi terroristici, operazioni di corporazioni private, tentativi di condizionamento psicologico tramite agenti psicoattivi, o addirittura il tentativo di frenare l'esplosione demografica mondiale, eliminando quattro miliardi di persone.
In un articolo dal titolo The Chemtrail smoking gun di Bruce Conway, si suggerisce che le presunte scie chimiche siano l'ipotetica implementazione di una strategia suggerita del 1992 dalla National Academy of Science, nello studio Policy Implications of Greenhouse Warming;[15] in particolare, riguarderebbero un presunto progetto segreto per mitigare il riscaldamento globale[16].
Secondo Jeff Rense, che con Art Bell conduce un programma radiofonico sui misteri, "le scie chimiche inizialmente sembrano normali scie, ma sono più spesse e si estendono per il cielo in forma di X o #. Invece di dissiparsi rapidamente, si allargano e si diramano. In meno di 30 minuti si aprono in formazioni che si uniscono tra loro formando un sottile velo di finte nuvole simili a cirri che rimangono per ore".
I sostenitori delle teorie sulle presunte scie chimiche non hanno mai condotto alcuna analisi sulle scie nel momento dell'emissione in volo; tuttavia un sostenitore di tale teoria cospirazionista, lo statunitense Clifford Carnicom, sostiene di aver analizzato campioni di aria raccolti al livello del suolo in seguito ad operazioni di rilascio di scie chimiche. Ha affermato di aver trovato alluminio e bario in queste polveri, che sarebbero state ottenute tramite precipitazione elettrostatica. Queste sue asserzioni personali non hanno mai avuto alcun riscontro o possibilità di verifica indipendente, in quanto Carnicom non ha mai voluto mettere a disposizione di istituzioni terze i presunti campioni, né ha mai esposto i metodi con cui avrebbe svolto le presunte prove. Da sottolinare inoltre che, parlando di elementi, l'alluminio è il terzo costituente per quantità della crosta terrestre, dopo ossigeno e silicio.
L'espressione scie chimiche è menzionata anche nello Space Preservation Act del 2001, presentato dal rappresentante del Congresso Dennis Kucinich, dove compare in una lista di ipotetici "sistemi d'arma esotici" da bandire. I sostenitori della teoria presentano questa lista come se fosse una sorta di riconoscimento ufficiale della possibilità di un tale sistema d'arma, in quanto il termine è effettivamente presente in quel documento ufficiale del Congresso statunitense; l'espressione scie chimiche era però presente in un paragrafo che elencava una serie di armi inesistenti o dai nomi improbabili (ad esempio: armi ultrasoniche, armi extraterrestri), paragrafo poi tolto da una successiva versione del 2003. In entrambi i casi la legge non fu approvata.
Il presunto fenomeno in Italia
La teoria del complotto delle scie chimiche in Italia viene diffusa con blog, siti web, video su YouTube e conferenze. Tra i più attivi sostenitori della teoria: Rosario Marcianò, diplomato geometra; il fratello Antonio Marcianò, laureato in lettere e docente di latino in un liceo scientifico; Corrado Penna, laureato in fisica, insegnante in una scuola superiore, autore dello scritto La scienza marciain cui denuncia le falsità della "cultura ufficiale", la non infettività dell'AIDS, il complotto psichiatrico e altre tematiche di ambiente cospirazionista; Giorgio Pattera, biologo e giornalista, attivo nel campo della ricerca ufologica.
La posizione dei sostenitori italiani non è molto dissimile da quelli di altri sostenitori nel mondo; essi ritengono che, a loro dire:
le scie di condensazione si formerebbero solo a temperature inferiori a −40°, a 8000 metri di quota e con umidità relativa del 70%[26];
lo Space Preservation Act sia esplicitante l'esistenza del fenomeno; l'HAARP sarebbe un strumento di attuazione del piano; ad essere irrorato sarebbe un presunto miscuglio di bario, alluminio, silicio e altre sostanze, con lo scopo sarebbe quello di creare una sorta di "sandwich" elettroconduttivo non meglio precisato, anche con presunte finalità di "controllo mentale" di cui comunque non chiariscono i presunti scopi, obbiettivi e modalità;
i Servizi segreti, anche attraverso debunker (come Paolo Attivissimo), il CICAP e altri soggetti starebbero tentando di screditarne il lavoro, con presunte minacce e azioni di sabotaggi. A capo della presunta organizzazione, secondo alcuni di loro, ci sarebbero lo SMOM e il Vaticano, in collaborazione con un ipotetico, eterogeneo e poco chiaro "insieme" di Enti che spazierebbero dalla CIA, alla NASA, a Google, ed all'INPS, e altro ancora.

Caratteristiche delle scie di condensazione

Per approfondire, vedi la voce scia di condensazione.


Scie di condensanzione di una formazione di B-17F Flying Fortress sui cieli della Germania, 1943 circa
Le scie che i sostenitori della teoria aggettivano come chimiche sono scie di condensazione cioè strisce nuvolose inizialmente sottili che, successivamente, si allargano formando ampi nastri che si sfioccano lateralmente. Sono generate dal passaggio di aeromobili, e sono costituite da prodotti di condensazione e successiva solidificazione del vapore acqueo. Vengono suddivise in:
scie di gas di scarico: sono dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell'atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra i −25 ed i −40 gradi Celsius. Questo tipo di scie, che sono le più persistenti, possono formarsi anche ad umidità relative pari allo 0%, a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa[1].
scie di convezione: sono dovute a moti convettivi che si manifestano sulla scia dell'aeromobile quando questo vola in aria molto umida e instabile. La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra 0 °C e −25 °C. Non si manifestano immediatamente dietro l'aereo, occorrendo un certo intervallo di tempo prima che l'aria calda immessa nell'atmosfera si porti al livello di condensazione.
scie di origine aerodinamica: le meno persistenti, sono dovute all'espansione dell'aria, provocata dal veloce moto di un aereo, quando vola in atmosfera molto umida. La temperatura dell'aria più favorevole è compresa tra 0 °C e 10 °C.
I sostenitori della teoria fanno sovente leva su quanto riportato dalla NASA: «le scie di condensazione si formano solitamente ad alta quota (generalmente al di sopra degli 8000 metri), dove l'aria è estremamente fredda (generalmente al di sotto di −40 °C). Altri [tipi di] nuvole si possono formare ad altitudini molto varie, dalla prossimità del suolo, come la nebbia, a quote estremamente elevate, quali quelle dei cirri.». Tuttavia si tratta di una descrizione divulgativa che vuole dare una sintesi relativa del fenomeno.
Già negli anni cinquanta H. Appleman mostrò come la formazione di scie di condensazione dipendesse da diversi fattori e che esse potevano formarsi anche a umidità relative molto basse [30] [31], umidità relativa che incide anche sulla persistenza di tali scie .
Analisi scientifiche sulla presunta esistenza delle scie chimiche [modifica]

Le scie di condensazione hanno una persistenza anche di ore; tuttavia, i sostenitori della teoria affermano che, a loro dire, le ipotetiche scie chimiche si differenzierebbero dalle scie di condensazione perché sarebbero più persistenti, e arriverebbero a formare griglie, incroci o a porsi in parallelo tra loro, o ancora a non avere continuità (ad esempio una scia che si interrompe in un dato punto e che riprende in punto più avanzato); le scie, sempre a loro dire, sarebbero rilasciate da aeroplani militari o privi di segni distintivi ad altitudini basse e inusuali.
In maniera virtualmente unanime, tutte le agenzie governative, i ricercatori scettici, tra cui il Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal statunitense, gli scienziati, gli esperti meteorologi [8], piloti [7][36], spiegano invece che le scie di condensazione mostrano una gran varietà di aspetti e persistenza, e che le descrizioni e le fotografie delle supposte chemtrail sono in realtà in linea con quelle delle normali scie di condensazione, e spesso corrispondono anche a rotte aeree ben note. Le scie di condensazione hanno infatti un diverso comportamento a seconda della temperatura, del wind shear orizzontale e verticale, dell'umidità presente in quota
Nessun sostenitore della teoria delle scie chimiche ha mai fornito delle analisi delle scie prese direttamente in aria; al contrario, fin dagli anni venti vengono regolarmente effettuati studi sulle scie di condensazione. Quindi, la loro esistenza e normale spiegazione sono ampiamente comprovate.
Numerose altre obiezioni scientifiche vengono mosse a livello concettuale alla teoria delle presunte chemtrails:
sarebbe necessaria una gigantesca operazione mondiale di copertura su scala internazionale, da mantenere per decenni, e con decine di migliaia di persone di molti paesi coinvolte in una moltitudine di mansioni; un'operazione del genere su scala così vasta è pressoché impossibile da organizzare.
Tutti gli aerei sono regolarmente sottoposti a ispezioni tecniche che farebbero scoprire i presunti "apparati" per il rilascio delle scie. Ci sono del resto state costanti e numerose smentite governative in merito.
Il rilascio di sostanze alle quote superiori ai 10.000 metri usate dagli aerei ha un comportamento non prevedibile, a causa della dispersione generata dai forti venti in alta quota. Inoltre, molte sostanze organiche e anche alcune sostanze chimiche verrebbero distrutte dalla temperatura dei gas combusti dell'aereo prima di distaccarsi dalle linee di flusso aerodinamico. I sostenitori della teoria affermano, tramite loro misure telemetriche amatoriali, che la quota di volo di queste operazioni sarebbe a loro dire molto al di sotto del limite minimo di formazione di contrail; ma nessuna di queste misurazioni personali è mai stata verificata in maniera indipendente, o sottoposta ad enti di certificazione.
Secondo la termodinamica e l'aerodinamica, i diversi comportamenti delle scie di condensazione sono dovuti alle diverse condizioni meteorologiche (temperatura, pressione, umidità relativa e venti) riscontrabili a quote differenti, nonché al diverso tipo di motori usati dagli aerei:
in una zona più fredda i gas condensano rapidamente e formano scie compatte, in una meno fredda (o con gas più caldi) il tempo di condensa è maggiore e le scie sono più larghe; anche le scie compatte, a causa del moto browniano, tendono ad espandersi al passare del tempo, anche in assenza di vento (e in quota sono sempre presenti venti e correnti).
A seconda dei venti in quota (le condizioni in quota non rispecchiano quelle al livello del suolo), le scie possono allargarsi più velocemente o formare curve e ramificazioni (venti di direzione incostante).
Dato che l'atmosfera è un fluido non omogeneo, si possono avere zone in cui sono presenti condizioni atte alla formazione di scie di condensazione adiacenti a zone in cui tali condizioni non sono presenti, con conseguente formazione di scie "a tratti".
I reattori turbofan a doppio flusso creano scie di condensazione anche in condizioni in cui i vecchi turbofan a singolo flusso non le formano. I sostenitori della teoria affermano che a loro dire tale differenza di comportamento sarebbe dovuta alla presunta differenza di composizione delle supposte scie chimiche rispetto alle normale contrails, ma senza mai aver prodotto alcuna evidenza oggettiva a conferma di tale loro asserzione.

Fenomeni simili

Scia di fumo durante una esibizione delle Frecce Tricolori a Roma il 2 giugno 2006
Le presunte scie chimiche non andrebbero confuse con altre forme normali di scarico di sostanze da aerei, come l'uso di diserbanti sui campi, la lotta agli incendi o la stimolazione di precipitazioni, sebbene il principio sia lo stesso.
Gli aerei militari o civili a volte scaricano carburante durante il volo, principalmente in caso di emergenze e quasi sempre in mare o in aree disabitate con un'operazione detta fuel dumping. Lo scarico è effettuato tramite ugelli posti sulle ali e ha il fine di alleggerire l'aereo per permettere un atterraggio in condizioni di sicurezza. I convogli militari in questo caso spesso sganciano anche il carico bellico, opportunamente disarmato e messo in sicura. Le evidenze di un fuel dumping, che può essere eseguito anche a bassa quota, possono essere simili a quelle di una scia di condensazione, ma la scia non origina dai motori dell'aereo.


Missione di disboscamento durante l'operazione Ranch Hand in Vietnam
Durante la guerra del Vietnam venne usato un defoliante con erogazioni a bassa quota, l'"Agente Arancio", per spogliare gli alberi delle zone di combattimento.
Durante spettacoli aerei spesso viene prodotto del fumo colorato tramite appositi pod posizionati sotto un'ala o in coda, o con una cartuccia colorata nel tubo di scarico dell'aereo. In questo caso il principio utilizzato è molto semplice e diverso da quelli solitamente associati alla teoria delle scie chimiche; si tratta di sostanze che a contatto coi fumi molto caldi del motore bruciano lentamente emettendo fumi che si mischiano ai gas stessi.
Gli aerei commerciali, anche se raramente, scaricano in volo i reflui della toilette. Questa pratica, oggi abbandonata e usata solo in casi di emergenza su vecchi aeromobili, può causare delle corte scie di cristalli di liquami congelati e luccicanti, o dei blocchi di materiale solido e ghiacciato. Sono documentati casi di danneggiamenti causati da questi eventi, noti come blue ice.
Fertilizzanti e pesticidi sono a volte spruzzati sui campi con aerei, ma con voli a bassa quota. In alta quota l'effetto sarebbe nullo, data la presenza di venti tesi e imprevedibili.


Cessna 210 utilizzato per nebulizzare ioduro d'argento
La pratica del cloud seeding con ioduro d'argento è usata in caso di siccità, specie negli Stati Uniti, per stimolare la pioggia. Lo ioduro condensa l'umidità e a contatto con il vapore delle nubi causa delle piogge, dove la componente chimica è tanto ridotta da essere innocua; tale metodo non genera la pioggia, visto che non crea le nuvole, bensì si limita a favorirla e, quindi non si tratta di un metodo di controllo climatico.

Interrogazioni parlamentari

Nonostante l'assoluta assenza di riscontri scientifici alle tesi delle scie chimiche, e le ripetute dimostrazioni della totale infondatezza di tali tesi, in Italia e in Europa il fenomeno è stato oggetto di diverse interrogazioni parlamentari. Le diverse interrogazioni hanno ricevuto come risposta ampie, dettagliate e ben circostanziate smentite da parte degli organi di governo interpellati [44].
Interrogazione al Governo italiano del 2 aprile 2003 (deputato Italo Sandi)
Interrogazione al Governo italiano del 27 ottobre 2003 (deputato Piero Ruzzante)
Interrogazione al Governo italiano del 3 febbraio 2005 (deputato Severino Galante)
Interrogazione al Governo italiano del 13 giugno 2006 (deputato Gianni Nieddu)
Interrogazione al Parlamento Europeo del 10 maggio 2007 (deputato Erik Meijer)
Interrogazione al Governo italiano del 8 agosto 2007 (senatore Amedeo Ciccanti)
Interrogazione al Governo italiano del 20 dicembre 2007 (deputata Katia Bellillo)
Interrogazione al Governo italiano del 05 giugno 2008 (deputato Sandro Brandolini)
Interrogazione al Governo italiano del 16 giugno 2008 (deputato Amedeo Ciccanti)
Interrogazione al Governo italiano 4-01044 del 17 settembre 2008 (deputato Antonio Di Pietro)
Interrogazione al Governo italiano 4-01193 del 1 ottobre 2008 (deputato Sandro Brandolini)
Interrogazione al Governo italiano 4-01193 del 28 gennaio 2009 (deputato Sandro Brandolini)
Interrogazione al Governo italiano 4-02216 del 5 novembre 2009 (senatore Oskar Peterlini)



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