Perché il Giappone teme la fusione del nocciolo di uno dei reattori di Fukushima
La fissione
Ma come funziona una centrale nucleare? In breve, una centrale nucleare funziona in modo simile a una centrale termo-elettrica, con la differenza che il vapore necessario a far muovere le turbine viene prodotto nel reattore. All’interno del reattore avviene la fissione nucleare controllata, cioè atomi radioattivi grandi – come l’uranio arricchito o il plutonio, si dividono in altri più piccoli sprigionando energia. Con il calore sprigionato dalla fissione, l’acqua liquida ad alta pressione che passa all’interno del reattore – che ha spesso anche la funzione di refrigerante – si trasforma in vapore . Questo viene quindi inviato verso le turbine, che solitamente sono diverse (divise in alta, media e bassa pressione), le quali sono collegate all’alternatore producendo così energia elettrica.
Ma come funziona una centrale nucleare? In breve, una centrale nucleare funziona in modo simile a una centrale termo-elettrica, con la differenza che il vapore necessario a far muovere le turbine viene prodotto nel reattore. All’interno del reattore avviene la fissione nucleare controllata, cioè atomi radioattivi grandi – come l’uranio arricchito o il plutonio, si dividono in altri più piccoli sprigionando energia. Con il calore sprigionato dalla fissione, l’acqua liquida ad alta pressione che passa all’interno del reattore – che ha spesso anche la funzione di refrigerante – si trasforma in vapore . Questo viene quindi inviato verso le turbine, che solitamente sono diverse (divise in alta, media e bassa pressione), le quali sono collegate all’alternatore producendo così energia elettrica.
Il calore
Ora, i problemi di una centrale stanno proprio nella grande quantità di calore che viene sprigionato dalla fissione dei nuclei radioattivi. Vengono impiegati vari sistemi di controllo e refrigeranti così da mantenere una temperatura accettabile all’interno del nocciolo: tipicamente qualche centinaio di gradi centigradi. Perché il sistema funzioni sono necessarie alcune condizioni. Occorre una certa quantità di nuclei che simultaneamente si fissionino, in modo da mantenere la reazione a catena per produrre energia con continuità, e contemporaneamente occorre gestire il processo in modo che l’energia sprigionata non sia eccessiva rispetto a quella che l’acqua sottrae evaporando.
Ora, i problemi di una centrale stanno proprio nella grande quantità di calore che viene sprigionato dalla fissione dei nuclei radioattivi. Vengono impiegati vari sistemi di controllo e refrigeranti così da mantenere una temperatura accettabile all’interno del nocciolo: tipicamente qualche centinaio di gradi centigradi. Perché il sistema funzioni sono necessarie alcune condizioni. Occorre una certa quantità di nuclei che simultaneamente si fissionino, in modo da mantenere la reazione a catena per produrre energia con continuità, e contemporaneamente occorre gestire il processo in modo che l’energia sprigionata non sia eccessiva rispetto a quella che l’acqua sottrae evaporando.
Il nocciolo
La struttura di un reattore nucleare deve quindi prevedere schematicamente: un fornello, detto nocciolo, nel quale si sviluppi la reazione a catena; un efficientissimo sistema di estrazione del calore (raffreddamento) dal nocciolo; una schermatura molto importante per fermare le radiazioni prodotte in modo ineliminabile dal processo di fissione; sistemi di regolazione del processo. Diventano per questo fondamentali le barre di controllo (in genere leghe di argento, cadmio e indio o carburi di boro) che vengono inserite nel nocciolo. Queste vengono calate ad altezza variabile tra le varie barre di combustibile,per rallentare o accelerare la fissione e quindi regolare la potenza del reattore. È inoltre costantemente presente un elemento moderatore, spesso anche con funzione di refrigerante, che rallenta i neutroni in modo che abbiano la velocità corretta per la fissione.
La struttura di un reattore nucleare deve quindi prevedere schematicamente: un fornello, detto nocciolo, nel quale si sviluppi la reazione a catena; un efficientissimo sistema di estrazione del calore (raffreddamento) dal nocciolo; una schermatura molto importante per fermare le radiazioni prodotte in modo ineliminabile dal processo di fissione; sistemi di regolazione del processo. Diventano per questo fondamentali le barre di controllo (in genere leghe di argento, cadmio e indio o carburi di boro) che vengono inserite nel nocciolo. Queste vengono calate ad altezza variabile tra le varie barre di combustibile,per rallentare o accelerare la fissione e quindi regolare la potenza del reattore. È inoltre costantemente presente un elemento moderatore, spesso anche con funzione di refrigerante, che rallenta i neutroni in modo che abbiano la velocità corretta per la fissione.
Capita, in caso di incidente, ed è questo il caso del Giappone, che l’acqua presente nel reattore non riesca ad assorbire completamente il calore, causando il surriscaldamento del nocciolo.
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